05/09/2024 — Scintille

Dietro le quinte del Palio dela Brenta di Borgo Valsugana

Farinoti e Semoloti in sfilata
  •  3 minuti
    Tra sfide accanite e sfilate in costume medievale, anche quest’anno il Palio dela Brenta ha centrato l’obiettivo più ambizioso, quello di aggregare la comunità. La manifestazione ha riacceso la scintilla della competizione tra Farinoti e Semoloti, storiche fazioni di Borgo Valsugana divise dal fiume Brenta.
    Ogni anno l’ultimo fine settimana di agosto a Borgo Valsugana si respira aria di competizione.

    Sono i giorni del Palio dela Brenta, amatissima disfida tra le fazioni dei ricchi Farinoti e i rurali Semoloti, divisi dal fiume Brenta. La contesa prende spunto dalla guerra rustica di 500 anni fa, quando i contadini si sollevarono contro l’autorità del tempo.

    “Anche quest’anno Farinoti e Semoloti e i volontari del Palio hanno unito le sponde della Brenta in un ideale abbraccio, portando con orgoglio gli stendardi del senso di appartenenza, della voglia di fare per gli altri e dell’orgoglio di dire “Io c’ero”.

    Il Palio dà forma a queste vicende storiche in una serie di sfide accese, giochi dal sapore medievale e sfilate in costume storico per le vie del centro.

    Giacomo Nicoletti, Presidente della Pro Loco di Borgo Valsugana, che ha organizzato la festa insieme ad un nutrito gruppo di volontari del posto, ci racconta come è andata quest’anno.

     

     “Siamo davvero soddisfatti dell’esito del Palio, soprattutto perché i partecipanti hanno accolto bene le novità di quest’anno. Il venerdì abbiamo organizzato per la prima volta una serata con musica e balli in costume nella corte di Palazzo Ceschi, grazie alla stretta collaborazione tra Pro Loco, due associazioni di Borgo e un gruppo proveniente da fuori.  Abbiamo poi rivoluzionato i giochi tra le due fazioni: bocce e calcio a 5 per i ragazzi, il Gioco delle Lavandare, in cui gli sfidanti hanno raccolto i panni dall’acqua, li hanno strizzati e stesi nel minor tempo possibile, la Gara delle Musse, cioè delle slitte, tutte attività semplici per cui non servivano preparazione o allenamento”.

    Farinoti e Semoloti in sfida nel Gioco delle Lavandare

    Il Palio della Brenta è una manifestazione piuttosto complessa da gestire, per la varietà delle attività in programma e per l’elevato numero di partecipanti. Come avete organizzato il tutto?

     

    Nel 2019 come Pro Loco siamo subentrati allo storico comitato che gestiva il Palio fin dalla sua nascita nel 1985. Grazie alla collaborazione con altri volontari di Borgo abbiamo costituito un gruppo di 17 membri, con le volontarie che si occupano della sartoria, i capitani dei giochi e i giudici delle due contrade.

    Uno degli aspetti più delicati a cui far fronte è la manutenzione dei costumi storici, realizzati nel corso di quasi 40 anni dalle nostre volontarie e da alcuni privati che ce li hanno donati. Sono centinaia di pezzi, che conserviamo in una sede apposita, assieme agli oggetti di scena.

    Le volontarie impegnate nei lavori di sartoria sono bravissime nel gestire tutto in autonomia: durante l’anno lavano, stirano, cuciono, catalogano ogni vestito e lo abbinano ai relativi accessori. Ma il grosso dell’attività si presenta nei mesi di luglio e agosto, quando quasi tutte le sere si devono distribuire i costumi ai partecipanti. Fanno tutto questo perché spinte da una grandissima passione, che le porta anche a mettere in moto tutta la loro creatività nel cercare gli oggetti del corredo di ogni figurante, raccogliere i fiori per addobbare i carretti… insomma un lavoro a tempo pieno.”

     

    Farinoti e Semoloti in sfilata

     

    Quali sono le leve che motivano i volontari a mettersi in gioco nel Palio?

    Il Palio è una festa amatissima non solo dalla comunità di Borgo ma da tutta la Bassa Valsugana. Alla sfilata si sono iscritte addirittura persone provenienti da Feltre e Trento.

    Quindi siamo davvero contenti dei numeri di quest’anno: 260 persone hanno partecipato alla sfilata e moltissimi sono i volontari che ci hanno dato una mano a preparare la manifestazione.

     I motivi per cui lo fanno sono i più diversi: c’è chi ha una forte passione per le sfilate, chi non vuole che la tradizione vada perduta, chi per competizione…  C’è ancora un forte senso competitivo tra le fazioni di Farinoti e Semoloti, anche tra i più giovani… I vincoli sono stretti perché ci si sente parte di uno stesso gruppo.

    Al di là del senso di appartenenza a una contrada o all’altra, alla fine si lavora tutti assieme perché la manifestazione vada nel migliore dei modi.”

    Sbandieratori in piazza

    Anche quest’anno Farinoti e Semoloti e i volontari del Palio hanno unito le sponde della Brenta in un ideale abbraccio, portando con orgoglio gli stendardi del senso di appartenenza, della voglia di fare per gli altri e dell’orgoglio di dire “Io c’ero”.

    E la vittoria è di tutti, perché membri insostituibili del team “Comunità”.

     

    Ph: Ivan Piacentini