15/10/2024 — Scintille
Un presidio di storia e cultura: il Mulino dei Cueli

- 3 minutiNella piccola frazione di Cuel di Folgaria, grazie all’interessamento dei proprietari e della Pro Loco di Nosellari Oltresommo, il Mulino dei Cuel è diventato un luogo vivo di storia e cultura, da cui partire per scoprire il territorio e la sua comunità.
Per Cueli, piccola frazione del Comune di Folgaria, l’acqua ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale. Da tempo immemore, infatti, il torrente Wespenbach, affluente dell’Astico, porta vita e risorse essenziali alla comunità. Questo legame così stretto si riflette anche nel Sentiero dell’Acqua, un percorso storico che attraversa i dintorni del territorio e tocca luoghi come la segheria veneziana del Mein e il Mulino dei Cueli. Simboli, questi, di un passato legato all’utilizzo e alla valorizzazione delle risorse naturali.
A questo proposito, il mulino, di proprietà della famiglia Cuel, cela una lunga storia. “Durante alcuni lavori sul tetto, abbiamo trovato l’iscrizione di una data, ’1884’ ”, racconta Leonarda Cuel, “ma probabilmente le sue origini sono ancora più antiche.” Negli anni ’50, l’ultimo mugnaio, il padre di Leonarda, decise di trasferirsi nella frazione di Carbonare per aprire un panificio, e chiuse il mulino. Da qualche tempo, grazie alla cura e al lavoro di ristrutturazione portato avanti dalla famiglia, il Mulino dei Cueli è di nuovo aperto al pubblico, e come racconta Graziella Bernardini, presidente della Pro Loco Nosellari-Oltresommo, è diventato un vero e proprio presidio di storia e cultura per tutta la comunità.
Graziella, cosa rappresenta il Mulino per la comunità dell’Altopiano di Folgaria?
Il Mulino dei Cueli è un vero presidio del territorio come la segheria veneziana del Mein. Rappresenta l’identità di una comunità che allora viveva della lavorazione del legno, del grano e della produzione del pane. È stato un centro vitale per la comunità e rimane tuttora un simbolo della vita di un tempo e del legame con la nostra terra.La mostra dedicata ai pani e ai grani antichi presso il mulino La Pro Loco di Nosellari-Oltresommo come ha deciso di valorizzarlo?
Come Pro Loco, ci sentiamo responsabili di valorizzare le risorse del territorio. Il Mulino ci è sembrato un esempio perfetto di riqualificazione, un luogo ideale per attrarre residenti e turisti.
Purtroppo, la frazione di Cueli è abitata stabilmente da poche persone, ma d’estate il borgo si riempie di visitatori e curiosi.
Che tipo di iniziative avete realizzato finora?
La prima mostra l’abbiamo organizzata due anni fa in collaborazione con Slow Food, e si chiamava “Il Pane delle Dolomiti”. Quest’anno abbiamo ampliato lo sguardo con la mostra ”I pani d’Italia”. Abbiamo presentato diversi tipi di pane, dai più famosi come quello di Altamura, ai meno conosciuti, con schede informative che ne raccontavano la storia e le tecniche di lavorazione. A questa mostra si è aggiunta l’esposizione degli acquarelli di Umberto Marin, un artista che si è innamorato della frazione di Cueli, tanto da dedicarle moltissime delle sue opere.
L’inaugurazione della mostra è andata benissimo: abbiamo avuto almeno 100 visitatori. Lo stesso successo si è ripetuto alla festa di chiusura, quando è venuto Andrea Pulin, uno storico panificatore di Trento. Una grande soddisfazione per noi, per Cueli e per tutta la famiglia Cuel.
Visite guidate al mulino E poi? Il Mulino è visitabile?
Durante la bella stagione, il mulino è aperto tre volte a settimana, mercoledì, sabato e domenica, con delle visite guidate. È un luogo affascinante: di recente, Leonarda ha ristrutturato la seconda ruota e ha finanziato la realizzazione di un quadro, appeso all’esterno, che raffigura i suoi nonni mentre raccolgono il grano. Un’immagine che racconta la vita contadina di un tempo.
Questa commistione tra storia, tradizione e cultura è qualcosa che portate avanti anche nelle altre attività della Pro Loco? Qual è la vostra filosofia? Come siete organizzati?
Siamo circa settanta soci, di cui nove fanno parte del direttivo. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di valorizzare il territorio in una visione ampia, senza concentrarci su una sola frazione. Vorremmo contribuire a creare una comunità unita, con una forte identità che si esprime attraverso la cultura, la gastronomia e la storia. Di recente, per esempio, abbiamo organizzato la Sagra del Porro e approfondito il concetto di ”restanza”, ossia il legame che unisce l’uomo alle terre alte e la decisione di restare per mantenerle vive.
Inaugurazione mostra dedicata ai pani d’Italia e ai Grani Antichi e agli acquerelli di Umberto Marin (luglio 2024) Che futuro può avere il Mulino per la comunità di Folgaria?
Il Mulino dei Cueli può diventare una vera sentinella del senso di comunità. Non rappresenta solo il passato, ma può essere un luogo dove riscoprire le attività manuali e la nostra storia, proprio come stanno facendo oggi tanti giovani, che ritornano sempre più spesso alla terra.
Una visione condivisa da Leonarda Cuel: “È stato un percorso lungo, ma sono felice del risultato. Abbiamo realizzato quello che avevamo in mente: riaprire il mulino, renderlo visitabile e far conoscere la nostra storia. Spero possa rimanere un luogo di cultura, dove le persone possono scoprire la vita di un tempo e trovare ispirazione.”