25/07/2024 — Scintille

Comune più remoto del Trentino diventa una fucina di creatività con LAPIS Festival

Sagron Mis
  •  3 minutiCi vogliono 1 ora e 52 minuti di automobile per raggiungere Sagron Mis, il comune trentino più distante dal capoluogo di provincia. Eppure, a più di 120 chilometri da Trento, questo piccolo paese del Primiero si è trasformato in una vera e propria fucina di creatività grazie alle iniziative della sua Pro Loco.Un luogo dove l’arte non funge solo da elemento decorativo, ma diventa strumento di valorizzazione del territorio: i murales, le mostre e le installazioni artistiche realizzate in occasione di LAPIS Festival stanno trasformando il borgo in un modello di rigenerazione culturale che ogni anno si arricchisce di elementi nuovi.

     

    Ne abbiamo parlato con Flavio Broch, segretario della Pro Loco di Sagron Mis.

    Flavio, cos’è e com’è nato il festival LAPIS? 

    LAPIS è un festival che coniuga arte, illustrazione e convivialità.
    La sua storia comincia qualche anno fa, nel 2019, quando per la prima volta ci siamo affacciati al mondo dell’illustrazione.


    Quell’anno, avevamo ospitato “Sradicati”, una mostra dello Studio D’Arte Andromeda, che attraverso i disegni di oltre quaranta artisti raccontava gli effetti della tempesta Vaia. In quell’occasione, abbiamo avuto l’opportunità di conoscere molti illustratori e di iniziare a collaborare in varie forme.
    Nel 2021, dopo la ristrutturazione del circolo locale, la nostra sede, ci eravamo ritrovati con una parete bianca. Allora, abbiamo coinvolto un’artista trentina per decorarla, Nadia Groff. È stato un evento comunitario molto partecipato: c’erano persone che entravano e uscivano dalla nostra sede per ammirare il lavoro; osservavano con curiosità e davano suggerimenti.


    Possiamo dire che 
    l’idea iniziale di LAPIS nasce proprio sulla scia di quest’iniziativa. È stata un’esperienza che ci è piaciuta molto e quindi abbiamo pensato di replicarla con altre modalità, cercando qualcosa di contemporaneo che rispettasse il contesto del piccolo paese di montagna in cui viviamo.

     

     

    Ecco, noi vogliamo dare vita al paese: non vogliamo doverci spostare per trovarla.

    Ecco… A questo proposito, cosa significa vivere a Sagron Mis?

    Sagron Mis ha 170 abitanti ed è il paese più distante dal capoluogo di Provincia, all’estrema periferia del Trentino. È un piccolo borgo periferico, coinvolto a pieno titolo nelle dinamiche tipiche dei paesini di montagna dolomitici: invecchiamento della popolazione, spopolamento, turismo, gentrificazione…

    Che cosa significa, quindi, far parte della Pro Loco in un territorio come Sagron Mis? Come operate voi volontari?

    La Pro Loco di Sagron Mis esiste dal 1987. 

    Il nostro obiettivo, per quanto possibile, è di rendere migliore la vita dei nostri compaesani: vogliamo rafforzare il senso di comunità e fare qualcosa insieme per non abbandonarci all’individualismo, attraverso momenti conviviali, di socialità e di approfondimento. Ma non solo, cerchiamo di rendere il paese più accogliente per chi lo vive, per chi resta qui solo per qualche mese e per chi lo visita per pochi giorni.


    Organizziamo vari eventi: attività per bambini, eventi culturali, sagre e iniziative come LAPIS. Un’altra attività importante di cui ci occupiamo è la riqualificazione degli spazi. Abbiamo trasformato l’ex asilo, chiuso da vent’anni, in un luogo vivo, un posto dove succedono cose, con un piccolo bar estivo e una serie di arredi modulari che ci permettono nella stessa sala di ospitare corsi, mostre, cene, assemblee, eventi a seconda delle esigenze. 
    Ecco, noi vogliamo dare vita al paese: non vogliamo doverci spostare per trovarla.

    Sagron Mis (ph: Simone Febbrari)

    E LAPIS? Cosa avete organizzato nelle ultime edizioni?

    Nel 2022 abbiamo realizzato una serie di murales e una mostra itinerante “Personaggi di montagna”. Abbiamo scelto di posizionarla tra le viuzze del paese, una decisione che ha portato gli abitanti a prendersi cura degli angoli più trascurati, a togliere la sporcizia, ad estirpare le erbacce lungo le strade, tutto per rendere giustizia alle varie opere della mostra. “Personaggi di montagna” è piaciuta così tanto e il suo effetto è stato così utile, che invece di portarla al chiuso, come previsto, abbiamo deciso di lasciarla esposta tra le vie del paese per tutta l’estate

    Nel 2023, invece, abbiamo affidato la direzione artistica a due artiste trentine, Nadia Groff e Giorgia Pallaoro. Abbiamo ripetuto la formula della mostra e dei murales, ma abbiamo aggiunto un laboratorio di architettura illustrata in collaborazione con CampoSaz, un’associazione che organizza workshop residenziali per lavorare il legno coinvolgendo carpentieri e comunità locale. Ne è nata un’opera molto evocativa che è servita ad abbellire le vie del Paese.

    LAPIS Festival 2023 (ph: Simone Giacomoni)

    Come è andata l’edizione 2024 invece?
    Bene! Abbiamo coinvolto nuovamente CampoSaz, ma ci siamo avvalsi anche della collaborazione del TAG di Trento, l’Istituto di Alta Formazione Grafica. Due studenti hanno avuto la possibilità di fare un tirocinio con noi e dal 1° al 6 luglio hanno partecipato al workshop di architettura illustrata di CampoSaz. Qui, insieme ad un gruppo di illustratori e architetti, hanno contribuito a realizzare un palco modulare, ispirato alle leggende locali, che è stato utilizzato nel corso della giornata finale del Festival, sabato 6 luglio, ma che potrà essere usato in molte altre occasioni.
    Sempre sabato, abbiamo inaugurato la mostra “Metamorfosi” , un’esposizione che si interroga su come sia cambiata e come potrebbe cambiare la montagna, e abbiamo dialogato con l’artista Little Pine Alice, che ci ha parlato del suo lavoro di illustratrice. Poi, fino a fine serata, cibo e tanta musica.