24/01/2025 — Scintille

In slitta fino in piazza

Gara delle slitte Sela e Levico
  •  4 minuti

    Ogni anno, a gennaio, le strade di Selva di Levico si trasformano in un circuito per la tradizionale Gara delle Slitte, un evento che da oltre trent’anni coinvolge la frazione valsuganotta e i suoi vicini.

    A Selva, poco distante da Levico Terme, a metà gennaio ogni anno c’è la festa patronale di San Bastian. E in questa occasione, da oltre 30 anni, si risfodera quella che era un’usanza antica: portare la legna in paese con una speciale slitta. Un’usanza che si è attualizzata diventando una spettacolare gara di abilità che ha proprio le antiche slitte in legno come protagoniste.

    Ma la sagra non è solo un’occasione per ammirare questa sfida del tutto inusuale: è una vera e propria testimonianza del senso di appartenenza e dello spirito di aggregazione che contraddistinguono Selva e i suoi abitanti.

    Per scoprire di più su questo evento, sul suo significato e sulle attività che ogni anno animano la frazione, abbiamo intervistato Michele Dalmaso, Presidente della Pro Loco Castel Selva.

    Michele, come descriveresti Selva a una persona che non la conosce?

    Selva è una frazione storica di Levico, che ha un legame davvero profondo con il passato. Il suo simbolo è il castello, ora diroccato, che sovrasta il paese: risale ai primi secoli dopo Cristo e nel corso del tempo ha avuto un ruolo chiave, prima come fortezza difensiva contro le invasioni dei Franchi e degli Ungari, poi, grazie ai lavori di rinnovamento voluti dal Principe Bernardo Clesio, come residenza di vescovi e cardinali durante il Concilio di Trento.

    Un tempo, Selva era un po’ isolata dal centro di Levico e dagli altri abitanti della zona. Un aspetto che probabilmente ha contribuito a rafforzare la nostra individualità: pensa che lo storico Francesco Filippi, che è originario di queste zone, dice spesso che “i selvarotti vivono all’ombra del castello” (ride, nda).

    Mi ricordo che da ragazzo, c’era una separazione netta tra Levico e Selva: qualche chilometro di prati e poi niente. Oggi, invece, la distanza si è ridotta, e Selva, grazie alla vicinanza con Trento e alle tante attrazioni offerte da Levico, si sta piano piano ravvivando.

     

    Come funziona la Pro Loco Castel Selva? Da quanto tempo è attiva? Quante persone ne fanno parte e che tipo di attività organizza?

    La Pro Loco Castel Selva è nata nel 2024, ma la sua storia è strettamente legata al Gruppo Castel Selva, che esiste dal 1977. Da allora ci siamo impegnati, insieme a tanti volontari, per portare avanti l’organizzazione di eventi e manifestazioni.

    Oggi, la Pro Loco è composta da un direttivo di otto membri, ma quando ci sono gli eventi più importanti, il nostro lavoro viene sostenuto dall’aiuto di molte persone.

    Come gruppo, abbiamo l’obiettivo di valorizzare il territorio, di far conoscere le tradizioni locali e creare momenti di aggregazione per chi vive qui e per chi ci viene a visitare.

    Lo facciamo con la festa patronale di San Bastian, ma anche attraverso i tanti eventi che organizziamo durante l’anno, come il Carnevale, la Serata sotto le Stelle, l’ultima domenica di giugno, la Strozegada di Santa Lucia a dicembre, dove richiamiamo la Santa a suon di lattine e barattoli legati tra loro con filo di ferro o spago, e la passeggiata vestiti da Babbi Natale, durante la quale portiamo un pensiero agli anziani della frazione.

    Ma non solo: a dicembre 2024, grazie al contributo dello storico Francesco Filippi, abbiamo inaugurato un percorso escursionistico per valorizzare il Castello, la sua storia e quella della comunità di Selva.

    Diciamo che cerchiamo di unire momenti di aggregazione e benessere per la comunità a un lavoro di valorizzazione del nostro patrimonio storico e culturale.

     

    Cosa prevede la Festa di San Bastian?

    La festa di San Bastian, in onore dei Santi Sebastiano e Fabiano, segna l’inizio delle celebrazioni annuali che animano la frazione. È una tradizione che si ripete ogni anno dal 1991, con diverse attività. Oltre alla famosa Gara delle Slitte, il cosiddetto “Palio del Castello”, ci sono il campanò e tanti momenti conviviali animati dalle associazioni locali, come la distribuzione di grostolifritole coi pomi vin brulé.

    La festa inizia ufficialmente il sabato pomeriggio con l’esecuzione del campanò. Alle 14, gli Alpini, accompagnati da alcuni residenti, salgono sul campanile e suonano le campane. Una melodia che coincide con l’avvio dei festeggiamenti, quasi un richiamo simbolico, potremmo dire, qualcosa che ogni anno si ripete e ci fa sentire parte della stessa comunità.

    La giornata di domenica, invece, inizia con la messa delle dieci e prosegue con la distribuzione, da parte degli Alpini, di grostoli vin brulé, o ancora con il gioco del “tenta la fortuna”, organizzato dai ragazzi dell’oratorio.

    Nel pomeriggio, poi, c’è la Gara delle Slitte, il momento più atteso.

    Come funziona la Gara delle Slitte? Da dove trae le sue origini?

    La Gara delle Slitte è una tradizione che nasce con i nostri genitori, ma le sue origini non competitive sono molto più antiche. La protagonista è la slitta da legna, che un tempo veniva usata per riportare a valle le signore che andavano a Vetriolo per le terme.

    Per questo motivo, gli equipaggi sono composti da tre persone: un uomo davanti la slitta, uno dietro, e la dama che sta sopra, anche se negli ultimi anni siamo diventati un po’ più elastici e abbiamo aperto la competizione anche ad equipaggi, tutti al femminile.

    Le squadre partono dal castello e scendono fino in piazza. La gara è interrotta lungo il tragitto per effettuare dei giochi di abilità da parte della dama, come il tiro con l’arco o il lancio degli anelli. All’arrivo, gli equipaggi si confrontano con l’ultima prova di abilità, durante la quale i concorrenti maschi si cimentano nel taglio di un tronco con il segone.

    La vittoria finale (quest’anno ha vinto l’equipaggio di Torcegno, nda) viene suddivisa in base ai risultati: la gara individuale premia l’equipaggio più veloce, mentre il “Palio del Castello” tiene conto della discesa e dei risultati dell’equipaggio nei vari giochi.

    Che significato ha una festa del genere per una frazione come Selva?

    Questa festa è un momento importante per rafforzare il senso di comunità, sia all’interno della frazione che con i nostri “vicini”. Non è solo un evento per celebrare il nostro patrono, ma è un’occasione per unire le persone, per stare insieme.